16 dicembre 2005

Il genere horror (III): l'iconografia


Dopo aver parlato (nei precedenti articoli sul genere horror) degli elementi stilistici, cioè del Discorso, torniamo ora a parlare della Storia, che si divide in Eventi ed Esistenti. Per quel che riguarda l’iconografia, parte integrante, insieme ai personaggi, degli Esistenti, se dagli anni ’70 in poi l’horror ha tentato di camuffarsi con ambientazioni sobrie e prive di elementi riconducibili al genere per aumentare l’effetto sorpresa, nel periodo del cinema di genere è sempre stato fortemente caratterizzato dal punto di vista iconografico, cioè, per usare le parole di Schatz, si è sempre avvalso di una spazialità determinata: dall’Espressionismo tedesco ha ereditato l’ampio uso della penombra e di chiaroscuri marcati (ad esempio, uno dei film più famosi della prima fase horror Universal, The black cat di Edgar G. Ulmer, nella fotografia ricorda il famoso Nosferatu di Murnau); predilige scene notturne, magari illuminate dalla flebile luce di una candela o del lampo di un temporale. Per aumentare il senso di angoscia e smarrimento sceglie località isolate, posti sperduti, magari separati dal resto del mondo da una grande e misteriosa foresta (come ad esempio la Transilvania); in ogni caso si tratta di “universi chiusi”, in grado di trasportarci in una dimensione surreale e straniante, nella quale possiamo accettare ogni stranezza o mostruosità. Gli interni spesso e volentieri sono ambientati in castelli diroccati, ville antiche o cattedrali spettrali, così da sottolineare la diretta discendenza dal romanzo gotico. I personaggi, come ogni altro elemento iconografico, sono subito riconoscibili dallo spettatore; la distribuzione dei ruoli è chiara e sistematica: subito siamo in grado di distinguere tra i buoni e i cattivi; successivamente, capiremo grazie a pochi particolari le diverse funzioni specifiche all’interno dei due gruppi (leader, braccio destro, lacchè, fifone, temerario, etc.).*
(segue...)
*tratto da Alvise Barbaro, Frankenstein: dall'horror alla parodia, Tesi di Laurea, Università degli Studi di Milano, 2004

1 commento:

Marcello ha detto...

Perdonate l'intrusione. Mi chiamo Marcello, sono un appassionato di cinema horror ed ho da poco aperto, con alcuni amici, un blog sul tema che si trova, manco a dirlo, all'URL http://cinemahorror.blogspot.com
Vi scrivo poichè ho visto che i nostri blog sono potenzialmente complementari (la grafica tra l'altro è uguale), quindi ho pensato ad una potenziale "collaborazione" che potrebbe comiciare con uno scambio di link. Potete tranquillamente cancellare questo post, che anche a me sembrerebbe un pò fuori luogo, e contattarmi a cinemahorror@gmail.com Grazie e scusate ancora per il disturbo Marcello